venerdì 19 gennaio 2018

Nun ce pensà!

Facciamo che una mattina, più di un'altra, vi svegliate con un pensiero più ossessivo degli altri nella testa.
Che questa ossessione non abbia nessuna intenzione di essere temporanea e che perduri oltre il primo caffè!
Facciamo che vi scorti ad accompagnare i boys a scuola.
Che sia più insistentemente frastornante di Big Boy che si prepara in ritardo e di Little Boy che nel frattempo vi racconta tutti i sogni che ha fatto mixati con i programmi per i prossimi sei mesi.
Che questo pensiero sia il vostro improduttivo assistente in ufficio, ma siccome siete multitasking comunque lavoriate.
Facciamo che a un certo punto iniziate a litigarci, ad alta voce.
"E basta, staccati, mollami, lasciami in pace, vattene!"
E che lui non abbia molta intenzione di abbandonarvi volontariamente.

E ok, avete già fatto tutto quello che negli anni, vi è stato insegnato.
Nell'ordine:
- vi siete già ripetute come un mantra che nessuna vostra azione potrà in nessun modo cambiare il risultato di alcune cose;
- avete già inspirato contando fino a quattro e espirato arrivando a otto;
- siete già andate davanti allo specchio a fissarvi negli occhi sorridendo;
- avete anche già visualizzato gli ingranaggi girare e piano piano allontanarsi fino a non toccarsi più...

E avete anche provato a smettere di combatterlo, questo pensiero ossessivo, e gli avete parlato da persone mature: "dai, impariamo a convivere!".

Niente!
Facciamo che vi sentite come se aveste le tonsille gonfie fino alla bocca dello stomaco, ma in realtà non le avete nemmeno più le tonsille!

Rimane una sola cosa da fare!
Non pensarci più!

Come? 
Sotto i cinque consigli pratici "nun ce pensà!" a portata di tutti e senza muoversi troppo!
[che alla fine lo sappiamo già bene che una corsetta sarebbe la cosa migliore]

Procuratevi un computer (o anche uno smart-phone va benissimo), delle casse e una buona connessione a internet!

1) Iniziate un corso on-line di lingua indonesiana. 
Non si sa mai la soluzione a tutto sia proprio girarsi di spalle e fuggire al di la dell'oceano!
Che oltretutto magari è il freddo e il grigiore invernale che semplicemente amplificano il vostro pensiero!

2) Fate shopping on-line!!
Alternativa salva carta di credito: funziona benissimo anche riempire i carrelli di più shop fino all'orlo e poi chiudere la sessione violentemente senza acquistare nulla! Potete anche imprecare facendolo!

3) Create una play-list a tema!
Concentrarsi a trovare un tema è già abbastanza impegnativo. 
Trovare le canzoni adatte e ascoltarle, magari cantarle e ballarle dovrebbe essere documentato in una rivista scientifica come metodo anti ossesioni!

4) Procuratevi del cioccolato, della cioccolata calda, della Nutella, tisane rilassanti, siepi di biancospino, cespugli di lavanda e un sacchetto di valeriana (al super la vendono anche già lavata e dopo il consumo potete respirare nel sacchetto!)
In casi limite consentito anche dello Spritz!

5) Se niente ti ha impegnato il cervello abbastanza da scacciare il pensiero ossessivo, rimane solo una cosa da fare: scorrere le stories di Instagram di Fedez e la Ferragni!

#averynormalday

giovedì 18 gennaio 2018

Madre: supporta e sopporta! Non troppo vicino però!

"Ciao cucciolo! Come è andata a scuola oggi?"
"bene"
"Ah ok! Voti nuovi? Amici nuovi? Tutto okkkk?"
"uh uh... no, si si tutto ok!"

....

"Oggi hai rugby, che ne dici se vengo a vederti?"
"ok!"
"Ah figooooo! Non vedo l'ora. Allora vengo!"
"uh uh, basta che stai fuori"
"Ovvio, mica vengo a giocare con voi!"
"no, nel senso, passi di li passeggiando, guardi un po' il telefono, non è che vieni proprio li.."
"Ah, come?"
"non è che si vede proprio che sei venuta a vedere me, insomma!"
"Ah, devo far finta di non essere tua madre???"
"no, non proprio, dai fai finta che sei una che passa di li per caso, vede dei ragazzi giocare e si ferma a guardare due minuti...!"
"Ah, ok!"

#averynormalday
Il mio giorno libero e il mio entusiasmo.
Big Boy undici anni, la prima media e la sua pre-adolescenza!

E la cosa più strana, è che ancora, seppur a tratti, riesco a capirlo!

Sei madre: del rugby prendi i calzini sudati e le scarpe fangose, del basket l'organizzazione delle trasferte, del pianoforte gli allenamenti serali, della scuola tutto ciò che c'è da migliorare, dei rapporti sociali solo le complicanze, dei primi amori solo le lacrime alla fine!
Sei madre, supporta e sopporta!!
E sopratutto comprendi e rispetta!!

Ci si prova!



mercoledì 17 gennaio 2018

#averynormalday

Quindi da oggi, ogni giorno, racconteremo la normalità partendo da una foto.

#averynormalday

Provando a darci una vicendevole mano a uscirne vive!

Attimi di vita reale come spunti per approfondire argomenti diversi e provare a dare, e perché no a ricevere, quei consigli utili dai quali è nato, cinque anni fa, questo blog.

Ora nella mia testa (oltre alla foresta) ho tutto molto chiaro.
Come in un videogame questo è il primo livello, solo grazie a voi posso ora provare a superarlo e andare avanti.


Oggi ho rigiocato col vento!

"Ma l'irrequieto vento del nord non era ancora soddisfatto. Parlava a Vianne di città ancora da visitare, amici bisognosi da scoprire, battaglie da combattere... da qualcun altro, la prossima volta."
Chocolat

... perchè stavolta lei si ferma qua!


Frase perfetta, nel giorno perfetto!

Oggi ho giocato di nuovo col vento.
Un irrequieto vento del sud. Che parlava di città da visitare e amici lontani.
Che soffiava libertà ed entusiasmo. Che parlava di fiducia e fede. 

Di battaglie da combattere.

Essattamente come quasi due anni fa.

Lo raccontavo qua (clicca per vedere) e lo rifarei oggi con le stesse identiche parole.

Che conferma che sono me stessa. Sempre io. 
Con le frasi corte e decise e i mille puntini di sospensione. 
Con la voglia di raccontarmi e le mie fragilità.
E con un pizzico di consapevolezza in più!

Ho iniziato questo progetto il 19 febbraio 2013. 
Ed esattamente come quasi cinque anni fa lo rifarei oggi con le stesse identiche parole.

Facendo tesoro di quello che è successo nel frattempo, strutturandolo, pianificandolo meglio, organizzandolo e ordinandolo, ma soprattutto credendoci un po' di più.

Raccontando di viaggi, casa, cucina, vita e sorprendente normalità.
La normalità delle Very Normal Women come me!