martedì 16 febbraio 2016

P A R I

Non so se quello di stasera con mio padre sia stato più uno scontro o un "incontro" generazionale.
Cercava, lui, uomo, classe 1946, di farmi capire il suo disagio, e quello della sua generazione, nell'affrontare la nostra società.
Cercavo io di mostrarmi il meno scioccata possibile dalle sue affermazioni, così autoritarie e maschiliste per i nostri tempi, così semplicemente adeguate ai suoi.

Un "incontro" senza possibilità di uscita.
Lui provato dalla saggezza, io con tutta la ribellione tipica di una tardiva ri-adolescenza.
Lui non abituato a discussioni sulle opinioni, giuste a prescindere per i suoi tempi.
Io così abituata a discutere e confrontarmi su qualsiasi cosa.
Lui abituato ad accettare le informazioni base. Io bombardata da milioni di notizie e pareri differenti su qualsiasi argomento.
Insomma, banalmente, una generazione che o l'olio d'oliva o quello di semi, contro una generazione che si scanna sull'olio di palma e i danni agli ornitorinchi.
Una generazione che uomo e donna e punto e una generazione che disquisice sul gender.

Comunque, lui non lo saprà mai, ma qualche domanda, questa discussione, me l'ha suscitata.

Figli del boom economico, noi, cresciuti con il frigo pieno, il motorino sotto il culo, lo zaino dell'Invicta e i jeans che costavano come l'abito da sposa di nostra madre.
Che abbiamo potuto studiare, anzi ce l'hanno propinato come un dovere, quando in realtà è stata una grossa opportunità, che non tutti quelli della generazione prima avevano avuto.
Noi, figli della Nutella col cucchiaio.
Che i nostri genitori ci hanno spinto a viaggiare, conoscere, informarci.
Noi, donne e uomini di oggi.

Prima vera generazione della parità!

So benissimo come la parità sia vista dalla donna, ne ho parlato tanto e in modo approfondito, più o meno in tutti i post di questo diario.

Ma come vedono la parità gli uomini?

Sono la prima generazione di uomini a confrontarsi in modo paritario con le donne.

Loro che arrivano, come noi, da famiglie dove il padre lavorava e la mamma si occupava della casa e dei figli.
Che erano quelli in carriera, che guadagnavano di più, comunque, se la mamma lavorava.
Che nelle discussioni li vedevi solo alla fine, per la decisione finale, quando ormai i giochi erano stati fatti, con la mamma.
Che se la mamma usciva la sera con le amiche, e non usciva comunque, mica ti lasciava a casa con lui. Nel caso con la nonna.
Che il calcio era una cosa da maschi e la danza da femmine.
Che di certe cose le donne, nemmeno parlavano.

Che le donne andavano conquistate.

Non uscivano da sole, non frequentavano bar e locali se non accompagnate da un uomo, non fumavano e non bevevano alcolici in pubblico.

Le donne cucinavano, ricamavano, smacchiavano, cucivano le toppe, rammendavano i calzini.

Niente IRoobot e nemmeno il Bimby!!!
La pizza a domicilio? Mai siaaaaa!
Le camicie in tintoria... ma daiiiiiiiii!!!

Che le donne erano creature misteriose, gentili, tenere, delicate.
Da proteggere.
Da corteggiare affinché si concedessero ad un uomo e gli dessero la possibilità di dimostrarle la sua forza e virilità.

Le donne usavano il collant velato e i tacchi a spillo.
Niente leggings e plateau..
Che per una serata importante sfoderavano il tubino nero e il reggicalze.
Che la biancheria di tutti i giorni era elegante, non sexy!

Che la depilazione brasiliana, solo nei film!
Mani curate e smalto ma niente plastica squadrata!

Insomma che casino, ragazzi!
Sono parecchio confusa!
Nella testa di un uomo, nemmeno per finta! Non mi ci troverei proprio!

Noi donne di oggi siamo ancora così gentili, tenere e delicate?
Siamo delle creature misteriose o mistiche?
Accogliamo ancora la loro forza o sbeffeggiamo la loro virilità?

Insomma, noi donne ci lamentiamo che non esistono più gli uomini di una volta.
Ma nemmeno noi, siamo le donne di prima!

Ritengo che la parità sia una gran cosa, sia chiaro, ma penso che forse stiamo solo subendo il disagio di quelli che sono i primi a sperimentarla.

Quindi, non dobbiamo più aspettarci che un uomo ci mandi dei fiori?
E' sbagliato, quindi, aspettarci che ci apra la portiera della macchina?
Ed è assolutamente normale che aspetti che il primo passo lo facciamo noi?









Nessun commento:

Posta un commento

Facciamo gruppo! Entra le club delle Very Normal Women!