martedì 20 ottobre 2015

Ventuno Ottobre

A quest'ora avevo appena finito di tragugiare la mia ultima pizza ai wurstel da semplice donna e mi preparavo alla nottata più incredibile della mia vita. 
Senza dubbio la più emozionante!
Rinomata per avere una pessima memoria, vi garantisco che quello che mi rimane è quello che mi ha toccato davvero le corde dell'anima.
Di quella sera, di quella notte, ricordo con estrema nitidezza i colori di quella stanza, la musica in filo diffusione, quel piccolo bagnetto e quel water che mi sembrava la cosa più comoda al mondo. 
Ricordo che era grande e fredda, ma in quell'occasione e in pochissime altre, ricordo che il freddo è stata proprio l'ultima cosa sofferta!
Ricordo il rumore ritmico di quell'attrezzo infernale che mi teneva legata e il sollievo misto all'ansia quando me lo toglievano per qualche ora. Era allo stesso modo odioso e confortante!
Ricordo che avevo un sonno pazzesco e nessuna voglia di dormire.
Che nonostante fosse il momento che aspettavo da mesi, non pensavo assolutamente che stavo compiendo l'atto che davvero avrebbe cambiato per sempre la mia vita!
Volevo solo che quel momento finisse il prima possibile!
Era l'una di notte quando entrai in quella stanza.
E dopo poco più di mezz'ora, mi ricordo bene e lo ricorderò per tutta la vita, rimasi sola!
Sola con tutto il mio non sapere cosa fare, con il mio bisogno estremo di distrarmi e il non sapere come farlo, ti stringere le mani di qualcuno, di mordere.
Sola con le mie paure e con la voglia di uscire da quella stanza il più presto possibile.
E allora i capricci come una bimba. Che poi una bimba, lo ero davvero.
E piangevo. E urlavo, urlavo come una pazza! 
Volevo che finisse tutto nel più breve tempo possibile, avevo paura, non sapevo cosa sarebbe successo e urlavo!
Da sola per almeno cinque lunghissime ore!
L'ultima canzone che ricordo, passata in filodiffusione in quella stanza, "E..." di Vasco Rossi.


Poi ricordo il dolore, forte, fortissimo ma liberatorio.
Stava per finire tutto. Non ero più da sola anche se ero io che dovevo fare tutto. Avevo ancora paura e urlavo.
Sono uscita da quella stanza poco dopo le 12.06.
Era il 21 ottobre 2006 e da quella stanza usci con il mio Big Boy.
Avevo smesso di urlare e finalmente era finita! Ero fuori da quella stanza e non ero più sola. Non lo sarei mai più stata, sola! Ero mamma, e avevo ancora paura!

Sono passati nove anni. Esattamente metà di diciotto!
Stasera ho pianto abbracciata al mio Big Boy cantando insieme a lui "A Modo Tuo!".



"Sarà difficile diventar grande 

prima che lo diventi anche tu 
tu che farai tutte quelle domande 
io fingerò di saperne di più 
sarà difficile 
ma sarà come deve essere 
metterò via i giochi 
proverò a crescere.."


Sono mamma, e ho ancora tanta paura! E non sarò mai più sola!

Ti amo Big Boy!


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