lunedì 29 settembre 2014

Tremate tremate...

...che sta arrivando l'autunno!!! 

Ciao, ciao a tutte, Very Normal Women!

Sono tornate... 
sono tornate le lunghe pensate, le parole non dette, le frasi mai urlate. 
Che vogliono solo essere scritte!

Sono cambiate un sacco di cose. 
Sono cambiata!
Sono cambiata un sacco!




Very Normal ME, ha iniziato un lungo percorso di ritrovamento!
Prima di tutto si è accorta di essersi completamente persa, di non saper più chi era, dove fosse e soprattutto il perché!
Il perché di tante cose!

Sarà grazie a Plutone! Oppure sarà l'età! 
Oppure, echecavolo, sarà grazie a ME!

Che ci metto sempre un sacco a prendere delle decisioni, che sono riflessiva e razionale, ma anche ostica. Che a un certo punto le prendo, ste decisioni, che sembra quasi che lo stia facendo tutto d'un fiato, senza nessuna coscienza. 
E invece sono anni che la nutro, che la covo, che la maturo!
Non è che poi in tutti questo tempo, delle volte, mi soffermi a pensare alle conseguenze, poi!

Insomma, ben ritrovate, a voi e a ME!

Lo spirito di questo blog è stato inizialmente il voler essere uno strumento, uno strumento utile a persone, donne, normali, nel pieno della loro "donnità", nel bel mezzo della loro "adultità", insomma per donne, non ragazze!

Poi, nei giorni, nei mesi è diventato sempre di più il mio diario! Dove condividendo con voi, Very Normal Women, la mia Very Normal Daily Life, alla fine trovavo spesso "delle soluzioni", che spesso, dai, sono state anche soluzioni per tutte Noi!

Ecco, questo grande vaso di emozioni, consigli, racconti non si è mai fermato, insieme a me, che spesso in questi mesi mi sono riletta, vogliosa di scrivere, ma solo al momento giusto, quando sarebbe stato quello giusto, quando facendo delle domande sarei stata pronta a ricevere delle risposte, quando sarebbe stato di nuovo il momento!

Eccomi qua, quindi! Eccoci qua..
Lui, alle solite, solo lavoro, amici, indecisioni e decisioni da prendere!

Little Boy, che ha iniziato la scuola materna!
Big Boy che è un bel ragazzotto in terza elementare!
Me, noi tre insieme, in una nuova città!

E presto, quindi, tanti consigli utili sotto la voce trasferimento, famiglia in viaggio, trasloco, amori a distanza, famiglia a distanza, nuovo lavoro, nuova scuola, nuovi amici, nuovo tutto!












mercoledì 26 febbraio 2014

C'erO una volta...

Ad oggi sono una giovane mamma trentatreenne infelicemente inoccupata.
Che per diletto, un po' per hobby e un po'per vanità, scrive.
Che non si tira indietro di fronte a nulla e aspettando di andarmene chissà dove, che poi dove in realtà lo so già benissimo, si diverte lavorando come cameriera ogni tanto, sostenendo, oltretutto, che più comunicazione di così, in realtà, non si può.

Ma, tornando indietro nel tempo...

Avevo solo sei anni, quando urlai dietro a mia madre, che da grande mi sarei comprata un grande albergo, con tante governanti e io mi sarei occupata dei soldi e di comandare... (intendendo che mi sarei occupata della gestione ovviamente!).

Avevo solo quindici anni, quando al telefono con la nonna in Canada e sfidando la coppia di stupendi genitori che mi sono capitati, le dissi di farmi un biglietto e che avrei passato tre mesi con lei!
Mia madre non ha creduto che partissi davvero fino alla mattina in cui mi vide attraversare quel Gate a Fiumicino.
Per la prima volta in viaggio da sola, per la prima volta libera.
Ricordo ancora quello scalo a Venezia. 
Non ho conservato con cura, purtroppo, quel diario di viaggio che compilai da quella mattina in poi, per tre mesi, e nemmeno quel paio di occhiali da sole che mi affrettai a comprare affascinata dal mio primo duty-free shop a Venezia.

Allora non pensavo che i ricordi sarebbero stati così importanti per la costruzione del futuro.
Avevo solo quindici anni.

Già lì dimostrai la mia tempra, implorando le mie cugine di farmi lavorare al ristorante italiano dove lavoravano loro, e per settimane lavai lattuga, con l'acqua che era talmente fredda che ancora me lo ricordo. 
E con un sacco di colleghi che inizialmente non capivo affatto, ma con i quali presto iniziai invece a scambiare battute e confidenze.
Avevo imparato l'inglese, lavando la lattuga.

Poi ne avevo circa sedici, quando urlai dietro a mia madre che nell'attesa di potermi comprare quell'albergo li che continuavo a sognare, e che mi sono sempre immaginata, avrei fatto la hostess di aereo...

Durante le scuole superiori, ogni estate, contro il parere dei miei splendidi genitori, mi impegnai ad imparare a lavorare.
Costrinsi mio padre a parlare di me al suo capo, il direttore di un villaggio turistico svizzero, che il primo anno mi mise a contare monetine nel back office del ricevimento, il secondo a sistemare libri nella biblioteca e ad aprire le casseforti ai clienti negli orari stabiliti, il terzo e il quarto anno, però, mi assunse come "aiuto ricevimento" e tra le altre cose, mi diede la possibilità di utilizzare i programmi di booking e di stare perfino nel front office!

Poi a diciotto mi sono diplomata. Al turistico of course! E con il massimo dei voti!
E con la "scusa" dell'università me ne sono andata a Milano.
Volevo imparare le lingue. Studiando.
Ma in Italia, all'Università, in realtà le lingue non le impari, nemmeno se ti impegni tanto.

E allora con il mio inglese americano, imparato durante quella fortunata vacanza dalla nonna in Canada, quando di anni ne avevo solo quindici, iniziai presto ad affannarmi alla ricerca della mia "indipendenza"!

Ed ho iniziato a lavorare nella comunicazione, nel marketing e nell'organizzazione di eventi.
Presto, prestissimo, mi innamorai di quel lavoro.
Viaggiavo tanto, solo in Italia, ma tutte le settimane.
E mi sono impegnata tanto, tantissimo, e sono diventata anche brava!
E sono arrivata, dopo più di dieci anni, ad essere responsabile marketing di importanti realtà.

Ma.. io non volevo lavorare nel turismo?
E quindi? 
Come ci sono finita a rincorrere un lavoro che in realtà non ho mai sognato?
Ok, sicuramente è quello che so fare, tutto sommato anche con piacere.

Ma una mia particolare idea sul significato profondo della vita, non è concorde!

Infatti penso che il vero significato dell'esistenza sia quello di carpire quali siano i personali talenti e far di tutto per esaudirli, per poter meglio metterli, poi, a disposizione dell'universo.

Quindi, stamattina, riflettendo sui curriculum versati, sono qui a chiedermi dove sia finito il sogno del mio albergo...

Punto. E a capo?





martedì 18 febbraio 2014

Vuoi il secondo figlio? Parliamone! - Parte VII

Buongiorno, madre di figlio unico!

Eccoci di nuovo qui, a riflettere su quanto tu sia pronta per, di nuovo, riprodurti.

Ti ho lasciato a novembre, parlavamo di terrible two, ricordi!(link)
Ecco, prima di tutto, non sono ancora passati! 

Sai, Little Boy è da dieci giorni in "vacanza" dai nonni.
Non avendoli, qua a Milano, a portata di mano ogni volta che qualche incombenza richieda il loro intervento, che sia anche soltanto di qualche ora, il piccolo cucciolo di casa si trasferisce dai nonni per giorni, per settimane addirittura, se poi i soliti, noiosi e inutili impegni quotidiani non ti permettono di andarlo a recuperare a così tanta distanza.

Quindi, cara madre di figlio unico, immaginati ora con due bambini, di cui uno ancora sprofondato nei suoi terrible two, impegnata e con la tua mezz'ora di ritardo cronico.

Stanca, stressata e spossata a tal punto da non riuscire nemmeno a goderteli, i tuoi due dolci angeli.

E ora immaginati, di colpo, di nuovo madre di figlio unico -anche se solo a livello pratico perché a livello emotivo oramai resterai per sempre la madre di entrambi-.

Il tuo figlio più grande, ormai in confronto al terrible duenne ti pare un ragazzo.
Da un giorno all'altro, dopo le 8.25 sei di nuovo libera!
Puoi evitare improvvisamente di correre sfrecciando con la tua Gold Car in una città intasata dalla imminente Fashion Week per ottemperare a tutti i tuoi impegni.
Non arrivi più al lavoro sudaticcia e spettinata.
Perché improvvisamente riconquisti la possibilità di sistemarti prima di sfondare la porta dell'ufficio.

Eccoti, che alle 15.30 libera come una farfalla, non devi più parcheggiare in seconda fila e correre la staffetta per il recupero in orario di secondogenito al nido, che poi di corsa a casa a fare la merenda, sperando che abbia voglia di ingurgitarla nei quindici minuti che avete a disposizione prima di correre la seconda tappa della staffetta verso la scuola del fratello maggiore.
(e le virgole non le ho messe apposta, così soltanto leggendo tutto d'un fiato riesci bene ad immedesimarti nella scena)

Eccoti che alle 15.30, i primi giorni di riacquistata libertà, svolazzi tra una ceretta, una piega dal parrucchiere, una manicure, un caffè con le amiche, due chiacchiere con la tua Barlady di fiducia.
Non ti sembra proprio vero di poter fare tutto ciò.

Tutto ovviamente intervallato dalle quotidiane venti telefonate al piccolo di casa, che tanto al telefono non parla, ma almeno provi ad evitare che si senta completamente abbandonato da una mamma e dalla sua adolescenza ritornata.

Poi arriva l'ora di ritirare il maggiore a scuola.
Niente corse, tutta la calma del mondo, sorrisi e coccole.
Lui figlio unico per qualche giorno si gongola in casa, tra i giochi che per pochi attimi sono di nuovo solo suoi, in un bagno schiumoso che di corsa non si riesce mai a fare, si gongola di una mamma che è solo per lui, che può ascoltarlo e perfino aiutarlo a fare i compiti, o ad inventare una storia stupenda di principi e fate.
Gode del possesso esclusivo del telecomando, almeno fino al rientro del padre.
Niente stress, niente urla, niente lotte, niente Peppa Pig.

Poi i giorni passano, e il piccolo di casa inizia a mancare.
Quasi come l'aria.
Non solo a te, madre, ma a padre e soprattutto a fratello
Manca tanto, manca lui, il suo odore, i pannolini, anche quelli sporchi, la pappa e la fatica per fargliela mangiare, la lotta, le urla, le lotte...
Inizia a mancarvi tutto di lui.. tranne Peppa Pig!

Ma, ahimè, già sai che insieme a lui, domani, nella tua casa per troppi giorni rimasta in ordine e pulita, rientrerà anche lei, la terribile maialina!

Ok, madre di figlio unico, ora riapri gli occhi, e dimmi, sei ancora convinta che valga la pena?


venerdì 14 febbraio 2014

L'amor toujours... ma per piacere!

Oggi è San Valentino!

La quasi totalità delle persone che conosco ha i suoi buoni motivi per aspettare questa giornata con l'ansia con la quale si aspetta il primo ponfo di varicella dopo un'epidemia all'asilo.

Che siano in coppia o single.

Tutti, tranne quelli che sono in coppia da poco.

Si perché oggi è la giornata della filosofia spicciola. 
Tutti che dicono che l'amore si dimostra ogni giorno, l'amor toujours, ma per piacere!

Che pesantezza!

Ditemi, quanto sarebbe bello che a fianco di 364 giorni di amore puro, vero, sincero, potessimo affiancare con leggerezza assoluta un giorno di sano, puro, vero, sincero festeggiamento?

Non sarebbe bello che la persona amata, che dovrebbe anche amarti, ci sorprendesse, anche un solo giorno all'anno, oggi, solo perché è San Valentino?

A me, piacerebbe!

Piacerebbe che un fioraio suonasse al mio citofono con in mano un enorme mazzo di rose, anzi di gerbere che le preferisco.

Che il mio compagno riflettesse su quanto io possa aver bisogno di un massaggio rilassante, o lottasse contro la sua ostilità alle terme e mi portasse per un paio d'ore a sudare in un bagno turco.


Che arrivasse a casa con una bottiglia di vino rosso in mano e un sorriso malizioso.

Che semplicemente mi inviasse un sms con la mia canzone preferita.
Una foto di noi due.
Una frase da bacio perugina ricopiata.

Per quanto mi riguarda, odio San Valentino, solo perché negli anni ho dovuto oltremodo abbassare le aspettative e prendere consapevolezza della persona che ho accanto.

Ciò nonostante, comunque, io la ceretta l'ho fatta...



giovedì 13 febbraio 2014

La VITA, poi, è una sola... c'erano una volta due donne!

Conosco due persone, due donne, che si conoscono da più di dieci anni, due amiche, anzi due Amiche.
Sono a tratti molto diverse tra loro, unite, oltre che dal bene che si vogliono, che hanno imparato a volersi negli anni, da una strana alchimia, chiamiamola empatia, oppure telepatia, da uno strano modo di comunicare, tra le loro teste, tra i loro cuori, anche da lontano.

Sono due donne, che quando si sono conosciute, erano due ragazze.
Tutto sommato felici, nei migliori anni delle loro vite.

Due persone, due donne, che hanno condiviso tanti momenti di felicità, tante risate, tante serate tra una bottiglia di vino, chiacchiere frivole, una chitarra e un paio di canzoni, sempre loro, sempre le stesse, che per tutta la vita quando le sentiranno si verranno indiscutibilmente in mente.

Due amiche che al telefono, e non solo, hanno assistito l'una alle lacrime dell'altra.



Due donne che ci sono sempre state, l'una per l'altra.
A modo loro, ma ci sono sempre state!

Sono state l'una per l'altra, quella voce in fondo al cuore, dentro la testa, che ti aiuta a prendere le decisioni della vita. 
Quella forza che ti manca ogni tanto per volerti davvero bene.
Nessun giudizio, mai!
Quel parere vero, reale, sterile, privo di invidia, gelosie e cattiveria.
Quello vero, che ogni tanto è anche sconveniente, che è quello che non vorresti sentire, che invece è giusto che qualcuno ti dia.

Sono due donne che si sono perse, nelle difficoltà della vita, per poi ritrovarsi, perché è impossibile che non si ritrovino prima o poi.

E di nuovo hanno condiviso un sacco di giorni. Un sacco di emozioni.
Un sacco di tutto.

Che nel frattempo sono cresciute, sono evolute, l'una con l'altra, mai così vicine, mai così lontane.

Che solo allontanandosi possono evolvere.

Due persone che hanno bisogno di perdersi ogni tanto per potersi ritrovare.

Due donne che si vogliono davvero bene.
Di quel bene che è dentro.
Che è parte di te.

Indiscutibilmente.






mercoledì 5 febbraio 2014

A Lui!

A "Lui".

E già che inizio così..

Tu uomo, che più di dieci anni fa, più di undici anni fa, anzi, mi hai scelto! 
Tu che mi hai conquistato davanti ad un bicchiere di vino rosso toscano, a Milano. 
Quella sera, in macchina sotto la pioggia, con il cd degli Articolo 31, lunghi baci da grandi come fossimo adolescenti.
Tante chiacchiere a scoprirsi per poi cambiare continuamente e velocemente e rincorrere a riscoprirsi ogni volta.
Tu che mi hai fatto ridere come nessuno prima.
La leggerezza fatta senso dell'umorismo!

Tu che più di dieci anni fa mi hai insegnato il trucco del ripensare ai problemi solo dopo un paio di "bombette" in quel bar in Brera.
Che mi hai aiutato sempre a ritirar su dal fondo le mie amiche, e me stessa!

Che ti stupisci ancora, oggi, quando ti giuro di essere una persona stabile ed equilibrata.
Una che nella vita da certezze!
Dai non puoi dirmi di no, ne ho fatte "solo" due di scelte, è vero, ma assolutamente irreversibili!

Che la libertà, guai a chi te la tocca, che un anello al dito ti fa mancare il respiro, e hai trovato me che se penso a definitivo mi viene in mente solo la morte!

Tu, che ogni tanto ti vedo vacillare, nel tuo diventare "grande"!
Schiacciato da quelle responsabilità che hai, che hai scelto, ma che non vorresti!
Guardarti allo specchio con aria distratta alla ricerca di quel quarantenne che ti eri immaginato e che ti sembra di non vedere!
Sudare alla rincorsa di un qualcosa che forse rincorri perché sai non la raggiungerai mai!
Con la tua voglia di saggezza ma la paura di invecchiare.
Con il tempo che inizia a scappare e tutto quello che ancora hai da fare!

Tu che sei un uomo! 
Diversamente programmato per prendere le decisioni!
Che lasci che quelle difficili le prenda sempre io.
Che intervieni soltanto se sollecitato, che altrimenti preferisci lasciar fare a me! Anche quando magari saresti più bravo te!

Tu che da più di dieci anni, da più di undici anzi, mi lasci sempre nel dubbio su cosa hai detto, cosa volevi dire, cosa ho io frainteso!
Che ancora oggi spesso non capisco quando dici serio o quando stai giocando!

Tu, figlio, amico, uomo, compagno, amante, padre!
Che forse sei solo stanco, stressato, un po'perso.
Che è l'evoluzione naturale di ogni essere umano.
Diventare grandi. 
Lasciare che le cose serie inizino a contare. Ma che quelle effimere continuino ad esistere.

Tu, non sentirti solo.
Perché ci sei tu, ci sono io.
Soprattutto c'è NOI!
E non vuol dire definitivo, vuol dire costruttivo...

Vuol dire che NOI è semplicemente più forte di io, di te!
Che sbagliare in due, ha le conseguenze come sbagliare in uno, ma la forza di risolvere in due!

Siamo quattro braccia, attaccate allo stesso corpo!
Anzi, otto!

Forza!















lunedì 3 febbraio 2014

Zero a zero (0-0), palla al centro!

AAA cercasi, tra le altre cosucce, stimolo per iniziare e concludere una sana dieta!

Cercasi psicoanalista neo laureato intenzionato a fare tutto il training che gli sarà utile con una persona sola.

Cercasi nutrizionista neo laureato intenzionato a fare tutta la pratica necessaria alla professione in una botta sola.

Cercasi personal trainer neo laureato, o anche analfabeta ma brasiliano, alto, fisicato, naso piccolo e labbra carnose, intenzionato a fare tutto l'esercizio necessario!
Questa mi è scappata... ovviamente sorrido, scherzo, sorrido!

Insomma è una vera tragedia!

Tutta la settimana, verdurine, insalata, quattro mandorle in croce, niente carboidrati dalle 8.00 in poi, nessuna goccia di alcolico nemmeno per sfumare l'arrosto, - 2 kg in cinque giorni, grandissima, grandissima prova!

Poi arriva il week end, con tutta la stanchezza e frustrazione accumulata nei cinque giorni precedenti!

Venerdì sera, aperitivo + gelato!

Sabato sera, in casa of course con due boys è stressante pure uscire ormai, aperitivino, birra, patatine e salame - che sono pure andata io al super a comprare il tutto, ma non vale come attività fisica - pizza, ma solo metà, ma con speck e brie e dulcis in fundo... tortino al cioccolato!
Che oltretutto il cuore mi è esploso e per quanto buonissimi erano veramente brutti, sti tortini!!

Poi domenica, a pranzo pasta e lenticchie, che una cosa sana ogni tanto ai boys dovrò darla, in settimana ci pensa la mensa, ma nel week end tocca a me.
E poi la sera una bella festa di compleanno.
Grassi e calorie bagnate da un paio di Spritz, che domani è lunedì e in qualche modo dovrà essere affrontato!

Bene, alla fine del week end siamo di nuovo a + 2 kg.

Dall'inizio della dieta... 0 a 0, palla al centro!

Ecco!

venerdì 31 gennaio 2014

Ma quanto sono avanti?

Una mamma incredula, e si, devo ammetterlo, molto divertita.

Un Big Boy che torna a casa con i compiti da fare e un Little Boy più maturo dei suoi due anni e mezzo.

La dialettica di Little Boy è, diciamo, leggermente sotto la media della sua età.

Inizia ora a fare piccoli discorsi sconfusionati, vuole dire tutto ma lo dice spesso a modo suo, le sue frasi non hanno nessuna base grammaticale.
In quanto a lessico, sicuramente è più ricco di quello che era quello del fratello alla sua età.
Conosce tante parole, che non so nemmeno io come possa averle imparate!
Ogni tanto penso che sappia leggere...

Comunque sia l'unico che lo capisce al 100% è suo fratello, poi io... gli altri vanno per tentativi, papà compreso, oppure invocano a noi traduttori!

Big Boy: "Mamma, devo inventare tante parole e scriverle "bene" rispettando spazi e quadretti! Aiutami, fammi venire in mente parole corte così faccio prima!"

Io: "Big Boy, devi fare da solo, se devi fare questo esercizio ci sarà un motivo, e non fare il pigro..!"

Little Boy: "Iuto IO Big Boy!"

Prende una sedia e si mette al tavolo con lui.

Little Boy: "Pane, pizza, birra, quacqua (acqua), lego..."

Tutte parole cortissime, ovviamente! Ha due anni e mezzo!!
E già è strano che abbia capito perfettamente cosa doveva fare il fratello, e che si spinga ad aiutarlo, enunciando una parola dopo l'altra!

Vi lascio immaginare la mia faccia!

Big Boy: "Grazie Little Boy, sono tutte cortissime, sei il fratello più fico che esista al mondo!"

Little Boy: "Tatzie! (grazie!), medda, palle, azzo, culo, cacca, puzza...."

Tra le risa sfacciate di Big Boy e ovviamente anche di Little Boy, provate a immaginarvi, ora, la mia faccia!!





mercoledì 29 gennaio 2014

Lettera di un bambino di 7 anni al suo insegnante

Cara Maestra,

tu per me sei la più bella!

Una fantastica fata che con la sua bacchetta magica mi permette di imparare tante cose e di diventare grande!
Dopo i miei genitori, i miei nonni e la mia famiglia sei la persona che più partecipa alla mia educazione.
Sei una delle persone che insieme a pochissime altre, è fondamentale per l'acquisizione da parte mia dei più sani valori, che mi saranno indispensabili diventando grande!
Sei tu, che unita alla mia famiglia, farai di me un adulto consapevole e sicuro di se!

Stiamo insieme per quaranta ore a settimana, che se togli i week end, sono più di quelle che passi con tuo figlio e che i miei genitori passano con me.

Hai modo di vedermi mentre socializzo, mentre sono in gruppo, mentre con un'altra ventina di bambini della mia età, cresco.

I miei genitori hanno pochissime occasioni di farlo.

Tu sai, come reagisco al sorriso della mia amica o alla presa in giro del gruppetto dei più esuberanti!

Tu vedi i miei occhi luccicare di gioia davanti ad una parola carina e intristirsi per una sconfitta!

Tu sei protagonista di tante mie vittorie personali, e di tante cadute, e devi essere consapevole che tutto ciò avviene nel preciso attimo in cui la mia personalità di sta formando!

Mentre mi insegni a scrivere, a leggere, a scovare la morale nelle favole, mi stai anche aiutando a consolidare le fatiche che i miei genitori fanno ogni giorno per insegnarmi la differenza tra il bene e il male!
Mentre impariamo a contare, ad aggiungere e a togliere, a moltiplicare e dividere, mi stai anche aiutando a concretizzare e a capire tanti discorsi difficili che sento a casa, alla televisione, alla radio!

Ogni volta che perdi la pazienza e scrivi su quel libretto maledetto una segnalazione alla mia mamma, mi insegni che esistono delle regole e che se non le rispetto ne pagherò le conseguenze!

E pensa, comunque rimani la più bella, la mia fatina, ti capisco e ti perdono, come se fossi già un adulto!

Ma non esagerare, perché il rischio è che mi senta umiliato!
E che l'ansia e la paura prendano il sopravvento sulla mia curiosità e sull'entusiasmo che ho nell'imparare!

Sarebbe fantastico se nel rapporto tra noi due, riuscissimo a prendere le distanze dai voti, da quei numeri che prendono senso, troppo spesso, solo se più bassi del solito!

Infine, ricordati maestra mia bella, che sono solo un bambino e che crescendo ti ricorderò sempre con immenso amore!

E che una parte di te, indiscutibilmente, farà parte di me adulto, per sempre!

Quanta responsabilità, cara maestra, mi rendo conto, ma non sono forse questi i motivi che ti hanno spinto a scegliere il tuo mestiere tra tanti altri?

Prenditi tempo per pensare a questo, prenditi pure la gratificazione che da questo arriva, più che da ogni altra cosa!
Prenditi tempo per conoscermi meglio, per capire chi sono, come sono fatto, per imparare a prendermi per il verso giusto!
Prenditi tempo per conoscere i miei genitori, i miei nonni, la mia famiglia!

Prendiamoci tempo, per noi!

giovedì 23 gennaio 2014

Bilancia! Caratteristiche del segno!

Bilancia.

Caratteristiche del segno:

[tra le altre cose]

"...La Bilancia è dominata dal pianeta Venere. Nell’antica mitologia romana, Venere era una seduttrice che si trovava, al meglio, tra eccessi di piacere. I Bilancia certamente portano oggi la torcia per lei. Essi sono acculturati, raffinati, e amano le cose belle.
Soprattutto amano le persone affascinanti, perciò si trovano molto bene ai cocktail party o al teatro, all'opera o al balletto. I nati sotto questo segno hanno sempre la cosa giusta da dire e sanno come far sentire gli altri a proprio agio. Cortesi? Potete scommetterci..."

Big Boy segno zodiacale bilancia!

"Mamma, oggi a scuola abbiamo fatto il laboratorio dei mestieri insieme all'altra sezione. Son venuti due genitori a parlarci dei loro mestieri.
L'altra maestra bella, pettinata, truccata. Vestita bene, come sempre poi, pantaloni neri stretti e stivali neri con il tacco.
La nostra maestra, invece, come al solito, maglione largo, pantaloni lunghissimi e poi quelle scarpe bianche col tacco tutte rovinate!
Che figure!!"

Tutto questo con tono assai malizioso, da vero pettegolo!!!

Non mi resta che difendere la categoria, in ogni modo, cercando pure di evitare che commenti del genere gli scappino in situazioni poco consone, tipo davanti alla maestra o a suoi colleghi.

Quindi rispondo:

"Amore, ma sai che la tua maestra ha una bambina piccola come Little Boy, quindi è sempre molto stanca e di corsa e non ha molto tempo la mattina per pensare a cosa mettere, per truccarsi e pettinarsi a puntino!
L'altra, invece, non ha ancora figli, e quindi ha ancora molto più tempo per se stessa!"

"Ah ok! Ho capito! E' per questo che tu sei sempre vestita male e spettinata! Sembri pazza!"

Ma, i nati sotto il segno della bilancia non dovevano avere sempre le parole giuste per far sentire a proprio agio le persone?

Va bene che sono dominati da Venere, però....

mercoledì 22 gennaio 2014

E non ho la sindrome premestruale!

Sono talmente demotivata, apatica e scoraggiata stamattina che son due ore che passo da facebook, alla mail, alla lettura di blog che più o meno mi piacciono, alla lettura di gossip, al meteo, poi di nuovo facebook, guardo l'ora sul pc e sono passati solo venti minuti scarsi!

Sono annoiata!

E sono stufa di aspettare che le giornate passino aspettando solo che passino!

E non ho la sindrome premestruale!

Un periodo, se devo proprio valutarlo, positivo in confronto a tutti gli altri recenti!

Oggi c'è pure il sole.

Little Boy stamattina si è svegliato con la congiuntivite, quindi è qua a casa con me, sta giocando con il lego sul tappeto guardando Cenerentola.

Non posso accendere la musica!

I mestieri quotidiani li ho già fatti.
Non sono il tipo che approfitta di un giorno così per sistemare gli armadi, le scarpiere, l'armadietto dei detersivi e la dispensa!

Ho già fame, ma sono a dieta!

Diciamo che sono così!
L'unica cosa che ho voglia di fare è scrivere. E scrivo!

Perché o posso fare quello che mi piace, o in alternativa non faccio nulla!

Penso che psicologicamente non faccia una piega. 
L'essere umano tendenzialmente è così.

Ed è vizioso.
Ed è più di un anno che non fumo e di altri vizi non è che ne abbia molti!

Insomma è questa impressione di aver fatto un sacco di scelte giuste, ma tutte con cinque anni di anticipo.
Tutte.

A 18 anni sono andata via da casa, a vivere da sola, l'indipendenza.
Avrei potuto aspettare tranquillamente i 24 anni.

A 23 vivevo insieme a Lui. Fidanzati. Pazzi squilibrati che volevano solo divertirsi, addormentarsi e svegliarsi vicini!
Avrei potuto aspettare tranquillamente i 28.

A 25 ho partorito Big Boy. E l'ho voluto. Con tutta me stessa.
Col senno di poi avrei potuto aspettare tranquillamente i 30.

A 30 sono diventata mamma per la seconda volta. Anche sta volta una scelta consapevole. Un secondo figlio voluto. Desiderato. Atteso.
E se avessi aspettato i 35?

Oggi avrei solo Big Boy! Piccolo ma già oltre i terrible-two.
Avrei probabilmente una carriera diversa.
Meno rughe, un paio di smagliature sulla pancia in meno, meno cellulite e forse meno capelli bianchi!

Oppure chissà, se avessi fatto scelte diverse fin dall'inizio, oggi la mia vita sarebbe stata completamente diversa.
Non dico per forza migliore, ma sicuramente diversa!

Di certo c'è che il mio destino ad oggi è stato comunque "buono", ha solo, forse, sbagliato un po' i tempi!

E che indietro non si torna..

E che l'unica cosa da fare è vivere il presente! 





lunedì 20 gennaio 2014

Caro maschio, ti chiedo perdono a nome suo e di tutte quelle come lei!

Indignata!
Il mio cervello si rifiuta!
La mia bocca non può stare zitta! 
E le mie dita fremono!

Succede che in un asilo nido, di una delle città italiane più cosmopolite, tra le più europee,  un nuovo educatore, a gennaio, accoglie i bambini al rientro delle vacanze natalizie!

Un educatore maschio!

Con tanto di e-mail preventiva da parte dell'organizzazione ad avvisare della novità.
E li per li, con nessuna polemica da parte di nessuno!

Poi arriva gennaio, si rientra al nido!
Si viene accolti in modo assolutamente normale da tutto lo staff compreso il nuovo educatore!
Ovvio!

Il nuovo educatore maschio ha circa cinquanta anni, è molto alto, molto magro, magrissimo, bruttarello diciamolo, anzi diciamo le cose come stanno, brutto, veramente brutto!

E viene osservato! E' sotto agli occhi di tutti! 
Che non piacerebbe nemmeno alla Stone...

Con il beneficio del dubbio, lo stesso, per quanto mi riguarda, che avrei osato con una nuova educatrice donna!

E invece subito il secondo o terzo giorno, fuori dalla scuola, incuriosita dal capannello di mammine formatosi all'uscita, mi fermo e prendo parte alla discussione in corso.

"Ma come non si è presentato ufficialmente?"
"Ma è un uomo, non un ragazzo?"
"Ma perché un uomo di quell'età fa l'educatore al nido?"
"Ci sarà da fidarsi?"
"Ma come si permettono di non chiedere nemmeno il nostro parere?"

Allibita! A l l i b i t a! A l l i b i t a!

Dico solo, rivolgendomi in particolare ad una di loro:

"Ma scusa tu fai l'ingegnere e immagino che quando in cantiere ti guardano storto perché sei donna, sei infastidita, giusto?"

E me ne vado!

I giorni scorrono, e a me questo educatore maschio, inizia a piacere parecchio!
E soprattutto piace molto a Little Boy!

Che finalmente esce dall'asilo sorridente, che finalmente inizia a prendere confidenza con il nido, con i libri, con i colori!
Che finalmente esce dal nido pulito, con il pannolino ben montato e non come prima che per ben due volte, dico due, a fatto pipì fuori perché era stato messo storto!

Poi oggi ricevo un e-mail, dalla stessa mamma ingegnere di cui sopra, dove si richiede ancora questa presentazione ufficiale!
E si cerca l'escamotage di una festicciola alla quale invitare solo lui, solo l'educatore maschio, perché conoscerlo è una necessità.

Peccato che nessuna di loro, nemmeno lei, l'ingegnera, si sia preoccupata del fatto che oggi, ad esempio, al posto della nostra educatrice, malata, ci fosse una sostituta. A noi sconosciuta!

Quindi il problema è che il nuovo educatore è appunto un maschio!

Io, soddisfatta della mia apertura mentale, della mia cultura, dei valori che mi sono stati trasmessi, e si, anche del mio istinto, stento veramente a credere che nel 2014 esistano donne, ingegnere oltretutto, così retrograde, bigotte, ottuse e maleducate!

Chiedo perdono a suo nome e a nome di tutte quelle come lei, a qualsiasi uomo la intercetti sulla propria strada.
A lei e a tutte quelle come lei.
E chiedo perdono ai suoi figli, e ai figli di tutte quelle come lei, che cresceranno con questo pessimo esempio.

E chiedo perdono a tutti gli educatori uomo!

In un periodo in cui ci si scanna per riconoscere il genere femminile, almeno per iscritto, ai lavori prettamente maschili.

Vergogna!

mercoledì 15 gennaio 2014

Una RADIO EMPATICA!! Why Not!

Pensavo! Che già mi faccio paura da sola!

Pensate a quanto sarebbe bello e anche socialmente utile se esistessero le radio empatiche, capaci di carpire il tuo umore del momento e di connetterti con la canzone perfetta!

Devo dire che ogni tanto penso che la radio della mia Golden Car lo sia!

Sarebbe tutto diverso, le nostre giornate inizierebbero diversamente!

Perché ognuno di noi, dentro alle cuffie dei pod, in macchina, in cucina mentre facciamo colazione, sotto la doccia, in ufficio, alla fine cerca nella musica qualcosa. 

Che sia serenità, grinta, forza, relax..

E la musica, alla fine, non ci delude mai!

Io la mia giornata tipo me la immagino così:

Ore 7.00 LA SVEGLIA
Sergio Mendez - Mas Que Nada 

Caricaaaaaaaaa!!!!!


Ore 7.20 LA DOCCIA
Geri Halliwell - It's Raining Man

Sono una diva! E bellissima!!! 


Ore 8.00 PRIMO GIRO IN MACCHINA CON BIG BOY VERSO LA SCUOLA
Lana Del Rey - Summertime Sudness

Ritmo e velocità!
E quanto manca alle vacanze??


Ore 9.00 SECONDO GIRO VERSO IL NIDO CON LITTLE BOY
Edoardo Bennato - Viva La Mamma

Sana e onesta autostima!
Anche stamattina ce lo fatta!




Ore 9.20 DI CORSA AL LAVORO
Queen - I Want To Break Free

Verso la mia indipendenza! Non solo mamma!!!



Ore 13.00 PRANZO! A MILANO
Tozzi e Raf - Gente di Mare

Che ci faccio qua?
Prima o poi, caro mare, tornerò a prendermi quello che ho lasciato!



Ore 15.30 MERENDA A CASA CON LITTLE BOY
Cristina D'Avena - Kiss Me Licia

Io odio Peppa Pig, ridatemi Kiss Me Licia!


Ore 17.00 IO E LITTLE BOY ABBIAMO APPENA PRESO BIG BOY A SCUOLA
Jovanotti - Ciao Mamma

Si, ma le tabelline????? Spirito libero de mamma tua!!!!


Ore 20.00 TUTTI A TAVOLA, O QUASI, MANCA ANCORA LUI MA IL PIU' E FATTO!
The Rocky Orchestra - Gonna Fly Now

Adrianaaaaaaa!!!!
Che fatica!


Ore 21.00 TUTTI A NANNA?
Zucchero - Non Ti Sopporto Più

Ora basta!!!!


Ore 22.00 MEZZ'ORA TUTTA PER ME!!!
Flashdance ST - What a Feeling

Tempo per pensare... i sogni son desideri??


Ore 22.30 IO E LUI, SE LUI NON DORME!
Vasco Rossi - Liberi Liberi

Quando usciamo una sera senza figli???


Ore 23.30 NEL LETTO!
Carlos Santana - Samba Pa Ti

Con questa evito anche lo Xanax!



Divertente no?

Provate anche voi e fatemi sapere!!!








giovedì 9 gennaio 2014

Mai fermarsi! Nemmeno se il bambino è malato?

Ore 9.00 ingresso del nido.

Un papà e la sua ex neonata di appena due anni.
"Guardi la bambina ha appena vomitato, forse ha bevuto troppo latte!"
Educatrice. Tuta slabbrata e felpa di pile! (Che vestirsi normale no è?)
Prendendo in braccio la cucciola:
"Ok! Vedremo! Buona giornata!"

Cosa????

Siamo appena rientrati al nido, esattamente da due giorni, questo è il terzo.
Accogliere un ex neonato con probabile virus gastro intestinale - magari no ma magari si - significa nel giro di due giorni - e poi casualmente arriva il week end, e sappiamo come reagiscono i virus latenti dalle 19.00 del venerdì sera - un'epidemia. 

Classe Rosa azzerata!!

Poi mi arriva un sms. 
"Forse mio figlio ha la congiuntivite, parlando con altre mamme, forse sono già in tre ad averla! Non voglio seminare panico, ma..."
Rispondo!
"Ah! Ok, l'hai tenuto a casa?"
"No, certo che no, magari non è!"

Cosa???

Lo so, questo è un argomento spinoso!

Ogni volta che ho provato ad affrontarlo, a spiegare, a confrontarmi sono sempre arrivata al punto di dovermi quasi scusare io, che penso che i bambini così piccoli, soprattutto, vadano preservati, vadano curati se non stanno bene, vadano tenuti a casa, al caldo, al riposo, coccolati e guariti, per bene possibilmente!

Tempi moderni!
Chi si ferma è perduto!

Telefonare al lavoro e informare che avendo il bambino malato siamo costrette/i a stare a casa è impensabile!
Sia mai che l'economia mondiale risenta della nostra assenza!

Sia mai che la carriera venga compromessa!

Ma, scusate, stiamo parlando appunto di ex neonati!
Di bambini tra i 6 mesi e i 3 anni!
Che al nido vanno solo per socializzare, imparare i primi giochi e la condivisione, per frequentare coetanei.

Invece ormai il luogo comune è che il bambini vadano al nido solo ed esclusivamente per "farsi gli anticorpi"!

Bei ricordi di quando da bambina alla prima goccia dal naso la mia mamma, e mia sorella of course, erano quasi contente! 
Contente di tenermi a casa, di coccolarmi, al caldo sotto una coperta sul divano, guardando Bim Bum Bam!
Con enorme sacrificio professionale, magari a volte con estrema noia, rinunciando ai programmi fatti, solo ed esclusivamente per il mio bene!

Bei ricordi di quando si aspettava almeno un giorno dopo la completa guarigione per rientrare!
E serviva il certificato medico e quindi magari i giorni diventavano pure due, perché bisognava passare dal dottore prima!

Bei ricordi! 
L'odore della spremuta d'arancia, del latte con il miele!

Non voglio salire in cattedra, criticare o giudicare. 
Per l'amor di Dio!

Però riflettiamoci!

Quale è il reale motivo che ci spinge a passare sopra come caterpillar anche alla salute dei nostri figli pur di non fermarci mai?

Perché seppur noi stesse influenzate, con febbre alta e bronchite, prendendo pure i mezzi pubblici, ci spingiamo a lavorare?
Davvero pensiamo ci licenzino per un'influenza?
Davvero?