giovedì 17 ottobre 2013

Lettera aperta a Manuela Campitelli

Gentile Signora Campitelli,

mi sono sentita assolutamente chiamata in causa dalla sua lettera di ieri 16 ottobre sul Fatto Quotidiano in merito al caso "Hunziker al lavoro a una settimana dal parto", e quindi Le rispondo!

Sono una mamma, ho due figli maschi partoriti tra i 25 e i 30 anni.
Un compagno alla quale sono legata "solo" dall'amore e dal fatto di aver con lui procreato.
Una famiglia normale, che normalmente mi occupo di accudire amorevolmente, certo sbagliando, nel mio continuo maturare!
Vivo la città, a Milano!
Vivo tutti i pro e tutti i contro!
Dalle infinite opportunità che offre, o forse offriva, fino alla mancanza totale di welfare!
Ho 32 anni, quasi 33.
Mi sono diplomata con il massimo dei voti, ho iniziato l'Università con successo, per poi doverla abbandonare per riuscire ad auto-finanziarmi nel momento in cui i "miei" non potevano più farlo!
Ho iniziato a lavorare a 19 anni. Era il 2000.
Poco prima che l'arrivo dell'Euro iniziasse a farci parlare di crisi dell'occupazione.
Parlo correttamente l'italiano e l'inglese!
E non perché la scuola italiana mi abbia aiutato in questo ma grazie alla fortuna di essere riuscita a stare tre mesi all'estero!

Sono quindi una donna media, una Very Normal Woman, appunto!

Quando sono rientrata dalla prima maternità - e dopo aver usufruito della maternità obbligatoria e per tre mesi di quella facoltativa - sono stata costretta a dare le dimissioni, pena dover garantire in azienda la disponibilità fino ben oltre le 20.00.
Certo che, in mancanza di welfare ci si affida ai nonni!
Certo, se i nonni non vivono a più di 500 km di distanza!
E Le garantisco che nella cerchia di mamme milanesi che frequento grazie ai miei due figli, siamo la maggioranza!
Perché l'Italia è anche questo, giusto?

Ma da donna e madre moderna, e soprattutto da venticinquenne, mi sono rimboccata le maniche e sono riuscita a ri-occuparmi!
Sono riuscita a ri-occuparmi! Capisce?
Mi sono da allora inventata e ri-inventata al fine di procacciarmi quella che voglio definire indipendenza emotiva!

Perché le donne, Signora Campitelli, lavorano per l'indipendenza emotiva!
Che non è altro che l'insieme delle possibilità che un lavoro da ad una persona di andare avanti nonostante tutto.
A partire, certo, dall'indipendenza economica, visto che, per esempio ho un compagno e non un marito! Che a livello di diritti non è esattamente la stessa cosa!

Ad un certo punto, in una lettera che Lei scrive, secondo me piena zeppa di contraddizioni, Lei parla di paternità!
Vogliamo una legge che dia lo stesso diritto di accudimento, che ad oggi è riservato alle madri, anche ai padri!
E, Signora Campitelli, ma se i padri hanno diritto ad accudire - e secondo me anche il dovere - le madri non possono avere il diritto di lavorare?

Ora Le parlo da madre!
Andiamo sul pratico!

Ed ora parlerò di un argomento sentitissimo e assolutamente non in modalità politically correct!

L'accudimento di un neonato comincia dall'allattamento al seno, che personalmente vedo come un diritto e non come un dovere!
Quindi ho il diritto di farlo, non il dovere!
Ma, facciamo pure finta che non esistano alternative altrettanto valide, come le più moderne formule, sa che esiste la possibilità di estrarre il latte e di conservarlo per fornirlo pieno zeppo dei suoi nutrienti al poppante?
E sa che questo, visto da un secondo punto di vista, da la possibilità, al pari con le madri, ai padri di potersi perdere negli occhi del figlio mentre viene nutrito?
E sa che i poppanti si nutrono ad intervalli di circa tre/quattro ore e che quindi una madre che precocemente si rimette al lavoro continua ad allattare dal seno almeno la metà delle volte, nelle ventiquattro ore?

Quindi, Signora Campitelli, non capisco lo sdegno provato nel vedere la Signora Hunziker rientrare al lavoro ad una settimana dal parto!
Oltretutto gode di un lavoro che le permette di assentarsi dall'accudimento della figlia solo poche ore al giorno.
Oltretutto questa figlia ha un padre!
E sicuramente una rete familiare piena di amore!

E Signora Campitelli, non capisco perché non si sdegna in egual modo per tutti quei padri che il giorno stesso della nascita del figlio, scelgono di rilassarsi per l'ultima notte soli a casa, invece di affiancare la madre in ospedale!
O per tutti quei padri che nonostante il figlio abbia appena raggiunto la culla, corrono in ufficio a mantenersi quel posto di lavoro che più che un diritto è ormai una fortuna!

Quindi io La invito a vedere la cosa sotto un altro punto di vista!

I nostri figli saranno figli di una nuova generazione.

Saranno bambini e bambine più autonomi e con la mente più aperta!
Che non si stupiranno se il padre non si occuperà soltanto del loro benessere economico ma anche della loro pulizia, di preparare loro una deliziosa cenetta, non si stupiranno se il padre laverà i piatti e se conoscerà la differenza tra collant e leggings!
Se sarà il padre a correre come un pazzo tra nido, scuola, supermercato, calcio e danza!
Sarà normale se il padre ogni mattina passerà l'aspirapolvere in casa!
Bambini che non si stupiranno se la madre lavorerà e che non si sentiranno per questo trascurati!
Di bambini che potranno godere della piacevole sensazione dell'autoaffermazione di entrambi i genitori e non subire la frustrazione di uno dei due!
Sarà normale che entrambi i genitori abbiano un ruolo, paritario!

In alternativa, penso che l'Italia rimarrà a lungo un paese di anziani, con donne che spaventate dalla maternità diventano madri sempre più tardi e che raramente pensano al raddoppio!
Con madri che sono costrette a rinunciare al proprio lavoro in virtù di un diritto di accudimento che così si, che diventa soltanto un dovere!
Insomma un grande paesone provinciale.

E la Signora Hunziker ha soltanto esposto, da personaggio pubblico quale è e quindi pubblicamente, la naturalezza del diventare madre e la possibilità di gioire della maternità conservando quella che io chiamo sopra indipendenza emotiva!
Ha solo dato speranza, con questa testimonianza, a tutte quelle donne normali, come me!

Che la rivoluzione culturale abbia finalmente inizio!










2 commenti:

  1. Sei sempre al corrente di tutto ciò che succede e capace di farlo capire a noi....sei grande, ti ammiro!!!

    RispondiElimina
  2. Su alcune cose diciamo poi che ho la coda di paglia...

    RispondiElimina

Facciamo gruppo! Entra le club delle Very Normal Women!