28 febbraio.
Tra le altre
cose oggi è la “Giornata Europea per la Parità Retributiva”.
Che non ci
sarà mai.
“una donna
deve lavorare in media 59 giorni in più per guadagnare quanto un uomo”
Il fatto poi,
che molte volte lavoriamo meglio, non viene nemmeno preso in considerazione.
Prendo il mio
caso specifico e vi racconto la mia giornata tipo.
Non voglio
lamentarmi, sia chiaro.
Quello che è
la mia giornata e solo il frutto delle mie scelte. Alcune consapevoli. Altre
azzardate. Altre magari un po’ obbligate.
Ore 06.10
Suona la sveglia. E la spengo. Mi alzo solo almeno cinque minuti dopo.
Ore 06.55
Sveglio Big Boy. Un bacio, una coccola, una tazza di latte e dei biscotti.
Ore 07.10
Fuori di casa. Io e Big Boy. Lui e Little Boy nel frattempo dormono ancora.
Ore 07.20
Caffé obbligatorio nel bar di fronte alla scuola. Due chiacchere con Big Boy
che prova a leggere ogni cartellone pubblicitario, insegna, graffito
incontriamo tra il bar e la scuola.
Ore 07.30
Lasciato Big Boy al prescuola corro con “la Clotilde” verso la metropolitana.
Devo anche parcheggiare. Ma per me non è un problema. La Clotilde si adatta ad
ogni posto, ad ogni costo!
Ore 07.45
Finalmente conquistato, ogni tanto, il posto a sedere sul treno riesco ad
infilarmi le cuffie e mi dedico alla riproduzione casuale della mia musica.
Ore 08.30
Salvo intoppi sono sulla navetta che dalla stazione mi porta all’ufficio.
Ore 09.00 In
ufficio. In ufficio. In ufficio. In ufficio. In ufficio... per otto ore!
Solo ora Lui
e Little Boy aprono gli occhi alla nuova giornata.
Ore 18.05 Via
verso la navetta che mi riporta alla stazione. A questo punto si corre. Il mio
secondo lavoro mi attende a casa.
Ore 19.20
Dopo essermi spesso addormentata sulla metropolitana rischiando di rovinare la
mia immagine indelebilmente solo incontrando qualcuno che mi conosca, arrivo
a casa.
Little Boy mi
salata giustamente al collo e non si stacca più.
Big Boy
spesso sta finendo i compiti. Spesso deve essere ripreso per una nota. Spesso
sta litigando con Little Boy.
Ore 20.00 Squillo
a Lui chiedendogli di chiudere l’ufficio mentre nell’ordine con in braccio
Little Boy sto cuocendo le verdure, la pasta, il sugo, sto svuotando la
lavastoviglie, apparecchiando, fornendo uno spuntino e parlando con Big Boy.
Ore 20.30 Big
Boy ha mangiato. Little Boy è stato imboccato. Lui sta arrivando a casa.
Affamato. Io non ho ancora fatto la pipì!
Ore 21.00
Finalmente mangio. Di corsa. Mentre dal bagno un urlo di Big Boy: “ho finitooooo”
giunge fino alle orecchie della vicina del piano di sotto. Mentre Little Boy ha
svuotato il biberon d’acqua sul seggiolone, sui suoi pantaloni e sulla mia
ciabatta. Mentre Lui, guardando anche distrattamente la tv, mi coinvolge in
discorsi troppo pesanti per l’ora.
Ore 21.05 Big Boy a nanna. Denti, pigiama, preghierina e luce
accesa.
Lui ha preso
possesso dei 3 metri di divano.
Ore 21.30 La
cucina riprende un aspetto decente.
Lui sul
divano, inizia a sbadigliare!
Ore 22.00
Little Boy, è l’ora del pigiamino. Lavata generale, pannolino, coccole,
coccole, coccole, coccole, coccole, coccole
Lui sul
divano, chiede di spegnere le luci!
Ore 22.30
Chiudo Lui e Little Boy, a questo punto al buio, in sala e mi sigillo nel
bagno.
Poi sto li,
un’ora, a guardarmi allo specchio, leggere, giracchiare su facebook, sfogliare
Vanity. Li, io e me stessa. Ahhhhhh Relax!
Little Boy
dalla sala ancora emana gridolini. E’ ancora sveglio. Aspetto che giunga il
silenzio. Che venga spostato nel letto. Ahhhhhhhhhhh Finalmente!
Ore 23.30
Sotto al mio piumone! Io, alcune volte un po’ di musica, raramente un pizzico
di Real Time. Metto la sveglia e mi crogiolo tra le braccia di Morfeo.
Lui, sta
dormendo sul divano.
Gioranta
finita! Giornata infinita!
Sono
soddisfatta anche oggi, anche se, che ve lo dico a fa, sapete chi, anche oggi, ha guadagnato di più?
Lui.